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Frattura del Polso: Togliere il gesso non basta. Ecco come recuperare la mobilità a Fano e Pesaro

  • Immagine del redattore: Davide Diamantini
    Davide Diamantini
  • 4 giorni fa
  • Tempo di lettura: 1 min


Finalmente è arrivato il giorno tanto atteso: l'ortopedico ha dato l'ok per togliere il gesso (o il tutore) dopo la frattura. Pensi di essere subito pronto a tornare alla vita normale, ma la realtà è spesso diversa: il polso appare gonfio, la pelle è secca e, soprattutto, l'articolazione sembra "bloccata", rigida come un pezzo di legno.

Se ti trovi in questa situazione a Fano, Pesaro o dintorni, sappi che è tutto normale. Ma non si sistemerà da solo.

Perché il polso è rigido dopo la frattura? L'immobilizzazione è necessaria per far saldare l'osso (callo osseo), ma ha un prezzo: "congela" i tessuti molli. I legamenti si accorciano e i muscoli perdono forza. L'errore più grande? Forzare il movimento da soli sentendo dolore, o al contrario, tenerlo fermo per paura.

Il mio protocollo di recupero in 3 fasi: Nel mio studio (o a domicilio) seguiamo un percorso preciso:

  1. Sblocco Articolare: Con la Terapia Manuale mobilizzo delicatamente le ossa del carpo (senza dolore!) per ridare gradi di movimento.

  2. Gestione del Gonfiore: Tecniche di drenaggio per sgonfiare la mano e migliorare la circolazione.

  3. Rinforzo: Esercizi graduali con elastici e pesetti per tornare a svitare barattoli, guidare o fare flessioni senza fastidi.

Non aspettare: prima inizi la riabilitazione dopo la rimozione del gesso, più veloce sarà il ritorno alla normalità.

Hai appena tolto il gesso? Contattami per una valutazione.

Dott. Davide Diamantini 📞 338 129 0208

📍 Fano - Pesaro - Colli al Metauro

 
 
 

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